Gli argomenti di maggiore rilievo presentati durante la riunione hanno sollevato dubbi rispetto alla provenienza degli alimenti nel senso che il GAS dovrebbe contribuire allo sviluppo sostenibile scegliendo fornitori locali…. Ma il problema è che attualmente non rientrano tra i nostri contatti coltivatori organizzati in grado di soddisfare le nostre esigenze qualitative e che risiedono in zone non inquinate dell’interland napoletano. Nulla toglie però la possibilità di trovare un contadino con terreno in zone buone e chiedergli di coltivarci un orto secondo le nostre esigenze anche se per poter realmente far questo è necessario che il gruppo si riattivi per almeno 6 mesi con un numero di partecipanti congruo.
Il problema del coinvolgere altre persone e di diventare un gruppo di almeno 20 famiglie condizionano infatti quasi l’intero funzionamento del gruppo, che senza questa caratteristica, non raggiunge quel potere d’acquisto che gli permette di fare proposte ai produttori.
Durante l’incontro è stata tracciata la semplice storia del GAS e le modalità organizzative con le quali ha funzionato in passato. Queste erano essenzialmente quelle di usare un listino aggiornato settimanalmente, che i soci ricevevano dal Direttivo dell’associazione, che ciascun socio rispediva al gas con il proprio ordine personale. Tutti gli ordini erano poi uniti per essere spediti ai produttori che preparavano le cassette di ciascun prodotto. La merce era presa e portata nella sede dell’associazione per essere smistata secondo gli ordinativi dei soci. Alcuni soci ritiravano personalmente la merce, mentre ad altri era consegnata al costo di €2,5. La quota associativa annuale era di €30 che servivano essenzialmente come fondo cassa per la gestione acquisti.
Dalla riflessione comune avute durante l’incontro si ipotizzava una semplificazione della gestione ordini dai soci attraverso la creazione di cassette “standard” comprendenti un mix dell’ortofrutta disponibile nella stagione. Mentre per gli altri prodotti si potrebbe continuare ad usare i listini.
Il prossimo appuntamento è per martedì 13 gennaio 2009, spero a presto Vincenzo
Il problema del coinvolgere altre persone e di diventare un gruppo di almeno 20 famiglie condizionano infatti quasi l’intero funzionamento del gruppo, che senza questa caratteristica, non raggiunge quel potere d’acquisto che gli permette di fare proposte ai produttori.
Durante l’incontro è stata tracciata la semplice storia del GAS e le modalità organizzative con le quali ha funzionato in passato. Queste erano essenzialmente quelle di usare un listino aggiornato settimanalmente, che i soci ricevevano dal Direttivo dell’associazione, che ciascun socio rispediva al gas con il proprio ordine personale. Tutti gli ordini erano poi uniti per essere spediti ai produttori che preparavano le cassette di ciascun prodotto. La merce era presa e portata nella sede dell’associazione per essere smistata secondo gli ordinativi dei soci. Alcuni soci ritiravano personalmente la merce, mentre ad altri era consegnata al costo di €2,5. La quota associativa annuale era di €30 che servivano essenzialmente come fondo cassa per la gestione acquisti.
Dalla riflessione comune avute durante l’incontro si ipotizzava una semplificazione della gestione ordini dai soci attraverso la creazione di cassette “standard” comprendenti un mix dell’ortofrutta disponibile nella stagione. Mentre per gli altri prodotti si potrebbe continuare ad usare i listini.
Il prossimo appuntamento è per martedì 13 gennaio 2009, spero a presto Vincenzo
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